La regolazione della postura e del respiro

Tiao Shen ovvero la Regolazione della Postura

Il primo principio a cui porre attenzione nel momento di accingersi a praticare Qi Gong è la Regolazione della Postura che viene considerata una precondizione per la regolazione del Qi all’interno del corpo.

Si tratta di riabituare il corpo ad un muoversi fluido e naturale. Non si tratta di un condizionamento ma piuttosto di un decondizionamento di tutti quegli atteggiamenti fisici che abbiamo imparato a tenere torcendo la nostra struttura in posizioni lesive per il libero fluire del Qi, per muscoli ed articolazioni e che portano a tensioni e a sensazioni di stanchezza sia fisica che psichica. Infatti l’obbiettivo non è quello esteriore ma relativo alla condizione interna; il fatto che poi con il tempo il movimento sia gradevole da vedere dall’esterno è un risultato del sempre maggiore libertà di movimento del Qi interno.

Zhan Zhuang ovvero il palo eretto o palo immobile

Le posizioni statiche sono una delle basi sia del QiGong che del Taiji Quan, sono praticate fin dall’antichità e sono una forma di QiGong molto utile per lavorare sia sulla struttura che sull’aspetto mentale. Sono una della principali tecniche di NeiGong (QiGong dell’interno), e permettono di lavorare sugli organi interni al fine di tonificarli, è consigliata anche per i soggetti molto deboli o comunque in una condizione di Vuoto energetico

Stimola l’attenzione propriocettiva permettendo alla mente di calarsi nel corpo, di scioglierne le tensioni e di raggiungere la condizione di rilassata presenza.

La pratica partirà da un tempo di solito ridotto (tra 1 e 5 min) con l’obbiettivo di aumentare senza sforzo fino a mantenere le posizioni per mezz’ora.

Molto importante quando si è stanchi è di non mollare repentinamente gambe e braccia, bensì dobbiamo far scendere lentamente le braccia, alzare la posizione e rimanere fermi in ascolto del corpo prima di cominciare a muoversi in modo graduale, dolce e possibilmente fluido.

Uno dei più diffusi esercizi del palo eretto è chiamato Cheng Bao (abbracciare la palla) altrimenti detto “abbracciare l’albero”

Siamo in piedi con i piedi paralleli larghi circa come i fianchi, le ginocchia sono flesse ma non superano la punta delle dita dei piedi, il bacino è retroflesso come se avessimo un piccolo peso attaccato al coccige che permette il rilassamento della colonna. Le spalle sono rilassate e il mento è rientrato lo sguardo è in avanti: questo permette l’allineamento della colonna. Il peso è centrale fra i due piedi e scarica centralmente sotto la pianta di ciascun piede. Siamo quindi allineati e ben bilanciati.

Da questa posizione di base solleviamo le mani all’altezza del petto con i palmi rivolti a noi come ad abbracciare una sfera o appunto un albero. Le spalle restano basse, i gomiti scendono rilassati ad un livello inferiore a spalle e mani.

Si resta in questa posizione prima ripassando tutte le parti del corpo e verificando se possano essere ulteriormente rilassate e poi percependoci globalmente.

La versione abbracciare l’albero tonifica il Riscaldatore Medio, stimolando la funzione di dragare i canali del Fegato; tonifica il Riscaldatore Inferiore perchè migliora il radicamento; Armonizza il Riscaldatore Superiore perché libera il respiro e armonizza le emozioni e in generale proprio come succede in un albero in cui gli alimenti del suolo vengono portati fino alle foglie e il risultato della fotosintesi fino alle radici così nell’uomo questo esercizio fa salire lo Yin e scendere lo Yang

Tiao Xi ovvero la Regolazione del Respiro

L’aria viene definita in medicina cinese l’energia del cielo ed è considerato un alimento alla stregua del cibo. Va da sé che così come è importante tenere una corretta alimentazione, nello stesso modo è imprescindibile curare la nostra respirazione per mantenere un buon livello di salute. Come nel caso della postura non si tratta di praticare degli esercizi che in maniera forzosa arrivino ad allungare ed approfondire la respirazione, anche in questo caso si tratta invece di perseguire l’obbiettivo di una respirazione naturale.

La respirazione in medicina cinese è considerata una forma di movimento energetico. Si dice che ad ogni respiro l’energia si muova all’interno del circuito meridianico e che quindi ad un libero fluire del respiro corrisponda un libero fluire del Qi.

Esistono molteplici esercizi e pratiche con lo scopo di regolare e controllare la respirazione ma sono piuttosto complesse e potenzialmente controproducenti. Il primo passo per cominciare la regolazione è prendere consapevolezza del respiro così com’è e lasciarlo fluire spontaneamente.

Tiao Xi oltre ad essere uno dei concetti base del QiGong è anche il nome di uno degli esercizi dinamici più basilari per stimolare la circolazione del Qi.

Ne esistono svariate versioni ma sono tutte molto simili, facili da memorizzare e facili da praticare perchè richiedono poco spazio.

Il principale effetto di quest’esercizio è lo sblocco del diaframma, vera e propria barriera all’interno del corpo umano. Dal punto di vista biomeccanico il compito del diaframma è quello di “sigillare” la zona toracica al fine di ottenere tramite la propria contrazione un abbassamento della pressione tale da permettere l’inspirazione. In questo modo diventa partecipe dei movimenti ritmici del petto che in medicina cinese permettono la diffusione del Qi. Specificatamente il movimento di discesa e salita del diaframma è associato al movimento di discesa e salita dello Yang e dello Yin. Se la contrazione del diaframma non avviene in modo uniforme e fluido e quindi si irrigidisce, viene limitata la sua escursione, secondo la medicina cinese se il diaframma riduce la sua escursione viene ostacolata la funzione di salita e discesa del Qi.

Per assecondare la funzione di mobilizzazione del Qi l’esecuzione del Tiao Xi è sempre accompagnata o da un movimento di salita e discesa sulle gambe o da un’oscillazione tra l’avanpiede e i retropiede o da entrambe.

Tiao Xi – Collegamento tra Terra e Cielo

Si compie in un atto respiratorio.

Dalla posizione base (precedentemente descritta) inspiro e alzo le mani lateramente, palmi in sù, fino all’altezza degli occhi, espiro ruoto i palmi verso il basso e abbasso frontalmente al Dan Tian.

Nel praticare questo esercizio è importante dare la priorità al respiro: è il movimento che segue il respiro e non il respiro che segue il movimento. Avverrà naturalmente che andando avanti nella pratica il respiro si farà più profondo e lento e il movimento più regolare e morbido.

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