Stretching dei meridiani Makko-Ho

Gli esercizi sui meridiani che vi proponiamo sono stati sviluppati da Masunaga * basandosi sul principio di unità di mente e corpo. Le caratteristiche di questi esercizi, che richiedono uno sforzo minimo, sono il rilassamento psico-fisico e un ampliamento della consapevolezza. L’attenzione è posta prevalentemente sul sentire lo scorrere del chi nel corpo grazie al movimento e quindi sulla pratica piuttosto che sulla teoria. Il nostro corpo riesce a mantenere un sano equilibrio di attività fisiologiche grazie al fatto che ciascun meridiano svolge il proprio ruolo o funzione e, perché ciò accada, il ki o energia vitale deve circolare incessantemente percorrendo ogni meridiano in una sequenza ordinata. Quando c’è stagnazione di chi da qualche parte lungo il percorso di questi meridiani si manifesta una qualche malattia. In questa ottica ciò che conta non è liberare la persona ammalata da tutti i sintomi ma riportarla ad uno stato di integrità. Lo stato di salute è segno di un equilibrio fisico generale nel quale si ha la capacità di recuperare gli squilibri causati da agenti esterni. La duttilità implica l’abilità a riconoscere e rilassare la tensione ovunque questa sia presente nel corpo. La teoria dei meridiani è basata sul principio empirico e per poterlo sperimentare anche noi è necessario porsi in un atteggiamento meditativo e di ascolto. Ognuno di noi deve lavorare per sperimentare da sé ciò che i maestri hanno insegnato. Il corpo non è un oggetto, un involucro su cui noi agiamo bensì è qualcosa di vivo e carico di chi (forza vitale appunto) di cui noi facciamo parte e con cui possiamo interagire e dal quale possiamo imparare. Sperimentare i meridiani come un flusso di energia vitale o come una speciale sensazione di tensione durante gli esercizi di stretching, ci rende consapevoli del nostro corpo e della condizione dei nostri meridiani. Per farlo è necessario mantenere una dimensione ludica, di leggerezza, di accoglienza e spontaneità. Non si dovrebbero imparare questi esercizi velocemente soltanto copiandone le caratteristiche esteriori, altrimenti il senso di essi potrebbe andare completamente perduto. I movimenti dovrebbero essere praticati con costanza , fino a che i dettagli possano essere imparati in modo naturale, fino a farli diventare una parte di sé.

In questo ci aiuta l’utilizzo del respiro, infatti nei Makko-Ho utilizziamo il respiro per liberarci dalle tensioni seguendo l’ approccio del ‘non-fare’. Ci immaginiamo il nostro corpo come un grande palloncino che al ritmo del nostro respiro si gonfia a partire dal dan tien inferiore (l’area dell’addome al di sotto dell’ombelico) e poi dopo una breve pausa si sgonfia con l’espiro, finché il corpo è completamente vuoto. Poi ci si rilassa e si ferma momentaneamente il respiro prima di lasciare che l’aria fluisca nuovamente all’interno del corpo. Assumiamo un atteggiamento rilassato lasciamo la mente libera da ogni pensiero in attesa della scomparsa spontanea della tensione poi passiamo all’esercizio successivo.

masunagajpg*Shizuto Masunaga (Kure, 1925-1981) psicologo e filosofo giapponese è stato soprattutto un grande maestro di Shiatsu che ha rinnovato questa tecnica rendendola famosa anche in occidente creando lo ZenShiatsu. Fra le principali novità introdotte dallo studioso vi è la centralità di “hara” (tutti i meridiani si trattano a partire dall’addome) e l’ampliamento della mappa dei meridiani energetici (i meridiani che tradizionalmente si trovano sugli arti superiori hanno un corrispettivo negli arti inferiori e lo stesso avviene con quelli inferiori sugli arti superiori).

STRETCHING DEI MERIDIANI,
ESERCIZI MAKKO-HO

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