Rebirthing in Acqua Calda

La respirazione circolare in acqua calda è un’esperienza unica nel suo genere. L’ acqua a 37 gradi circa contribuisce a dare la sensazione del ventre materno e rende l’esperienza del Rebirthing ancora più completa e interessante, portando in superficie sensazioni e ricordi del periodo perinatale. Questo effetto è amplificato da una meditazione guidata che faremo prima di iniziare la respirazione.

Si lavora a coppie, il respirante sta a pancia in giù dotandosi di un tappanaso e di un boccaglio: questo rende l’esperienza veramente immersiva. Il compagno lo sostiene con le mani in modo che il respirante si possa rilassare completamente, quindi si respira in maniera morbida, dolce e fluida. Ci affidiamo alla saggezza del respiro senza forzature né aspettative. La respirazione dura dai 45 minuti fino a un ora e un quarto circa a seconda del bisogno della persona. L’ ascolto e la cura sono il faro che guida questa esperienza dolce e delicata. Quando il respirante ha concluso la sua “onda” ci fermiamo… facciamo una breve pausa e si scambiano i ruoli. Chi aveva sostenuto ora respira.

L’esperienza è molto diversa per ciascuno come per ognuno è stata diversa la propria fase gestazionale e la nostra nascita… ma sono prevalentemente tre le esperienze che emergono con più frequenza.

Una è il ricordo sensoriale ed emotivo di quando eravamo un piccolo feto nel grande grembo della nostra mamma, immersi in qualcosa di caldo, nutriente e accogliente che ci apparteneva. La dolce sensazione di sicurezza, di amore…Una fusione nell’infinito senza confini. Riviverla ci nutre molto in profondità, ci rimette nella posizione del ricevere il meglio dal mondo, ci ricorda che siamo stati amati e che siamo meritevoli di amore.

La seconda sono gli ultimi mesi di gestazione, quando il bambino prende tutto lo spazio disponibile: le sensazioni sono legate al desiderio di cambiamento, al sentirsi in una situazione che è andata bene fin’ora ma che adesso ci sta stretta e che vogliamo cambiare. Questa esperienza rivissuta con il respiro ci lascia con la sensazione di coraggio e di avventura …quella stessa che ha portato alla nostra nascita.

Di questa fase si possono anche avere sensazioni del mondo esterno. Suoni, luci, colori arrivano filtrati dalla pancia attraverso il liquido amniotico. Qui lo spettro del possibile si amplia molto a seconda del vissuto e di ciò che stai lavorando nella tua fase attuale. Infatti i ricordi che affiorano spesso sono in risonanza con la tua situazione presente.

La terza fase è il parto, la propria nascita, che normalmente è una grande fatica, un enorme cambiamento e una bella soddisfazione. Rivivere e sanare questo passaggio ci da fiducia nel cambiamento, nel futuro, ci da fiducia nella nostra energia, nel nostro potenziale. Ci porta la consapevolezza che lo sforzo verrà ripagato.

Questi passaggi sono particolarmente forti e interessanti proprio per chi invece non ha vissuto una gestazione nell’amore e un parto naturale. Sono proprio i figli non desiderati a poter ricostruire una memoria di amore e accoglienza, sono i feti cresciuti in grembi carichi di tossicità e in ambienti violenti che possono sperimentare la forza della liberazione, sono i nati da parti difficili che rielaborando da adulti, in maniera consapevole, il proprio vissuto possono uscire da credenze negative e deleterie inserite molto in profondità nel sistema di credenze.

Per questa ragione chiedo ai partecipanti al seminario di compilare un questionario sulla propria nascita.

Vi ricordo di portare un tappanaso da piscina, un boccaglio, due asciugamani grandi (più uno per la testa se avete i capelli lunghi), costume da bagno, ciabatte. Qualcosa da mangiare e condividere alla fine dell’esperienza durante la condivisione finale.

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